Dino Meneghin: “LBA molto competitiva. Milano? Manca ancora il bel gioco”

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Dino Meneghin 01102022 PuntoBasket.it

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Ai microfoni di PuntoBasket.it è intervenuto Dino Meneghin, presidente onorario della FIP, in occasione dell’inaugurazione del campionato di Serie A UnipolSai 2022/23

Questa sera, a partire dalle 20:30 la NutriBullet Treviso Basket e la UnaHotels Reggio Emilia inaugureranno una nuova regular season al PalaVerde. Dino Meneghin, raggiunto dai microfoni di PuntoBasket.it, ha dato le sue impressioni su quello che sembra essere un campionato alquanto incerto.

Una carriera tra Varese, Milano e Trieste, nonché la nazionale italiana: 12 campionati vinti, 6 Coppa Italia ed il record di 7 Coppa dei Campioni vinti. Dino Meneghin da presidente della FIP fino al 2013, solo tre anni più tardi è stato nominato presidente onorario da parte del suo successore Gianni Petrucci. In più a quanto fatto sul campo, è riuscito a strappare qualche soddisfazione: cittadino onorario di Varese, primo giocatore italiano a entrare nel Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, oltre a far parte già della FIBA Hall of Fame e dell’Italia Basket Hall of Fame e, in fine, la maglia numero 11 ritirata nel 2019 dall’Olimpia Milano in suo onore.

Dino Meneghin ha segnato la storia del basket italiano ed ai microfoni di PuntoBasket.it, a proposito della nazionale italiana, ha asserito: “A me la squadra è piaciuta moltissimo a partire dall’atteggiamento in campo: difesa aggressiva, contropiede, velocità della palla in attacco, raddoppi della difesa, tutti che andavano a rimbalzo, ho apprezzato particolarmente l’entusiasmo messo nelle partite. Mi è piaciuto molto il comportamento della panchina, erano sempre tutti in piedi ad incitare i compagni in campo: si vede lo spirito di gruppo. Poz ha dato grande energia, ogni tanto ha esagerato -vedi contro la Serbia- questo fa parte del suo carattere che deve un po’ limare, per non essere di danno alla squadra: prendere un tecnico in un momento particolare della partita può essere controproducente. Lui la vive molto intensamente, è giovane, ci sta. Non siamo arrivati in semifinale per la gestione nelle parti finali della partita per palle decisive. La squadra c’è, ha bisogno di un lungo sotto canestro, un centro forte che dia una mano a Melli e Biligha”.

Dino Meneghin: “Scariolo orgoglio italiano”

Sergio Scariolo 01102022 PuntoBasket.it
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Gli Europei sono andati alla Spagna che ha a capo Sergio Scariolo, allenatore italiano reduce dalla vittoria della Supercoppa italiana con la Virtus Bologna. Dino Meneghin a tal proposito ha ammesso: “Insieme a Messina è l’unico allenatore italiano campione in NBA, anche se come assistente. Scariolo ha l’esperienza giusta e l’ha dimostrato con la Spagna mettendo in squadra giocatori di estrema importanza che a molti sono sconosciuti, ma hanno dimostrato una forza pazzesca di attacco, niente da dire neppure in difesa, hanno vinto meritatamente. È un orgoglio italiano perché Scariolo porta la fama di un allenatore che si è fatto le ossa qui”.

L’Olimpia Milano di Ettore Messina è stata eliminata in semifinale proprio dalla Virtus Bologna. È un campanellino d’allarme?

“Questo è un periodo stranissimo. Abbiamo visto le partite con grande intensità, ma il bel gioco non c’è ancora, le squadre sono rinnovate, non sono in grande forma e ci sono un sacco di assenze. In questo momento ci può stare. Milano non ha perso di 30 punti. Al momento le squadre sono laboratori, devono far quadrare le formazioni, tanti nuovi arrivati devono ancora conoscersi”.

Che sensazioni ha per questa regular season?

“Per le prime partite vedremo sicuramente un po’ di confusione, col tempo le più forti prenderanno il sopravvento. Questo dà anche un po’ di incertezza alle partite e questo fa piacere ai tifosi. È questo un po’ il sale della competizione del nostro campionato: se c’è una squadra che ammazza tutte le partite non è più divertente. Vedere più compagini competere mette un po’ di pepe”.

FIP: “La forza della Federazione è nella formazione”

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Attualmente a capo della Federazione Italiana Pallacanestro c’è Gianni Petrucci, ma dal 2009 al 2013 è stato Dino Meneghin ad occupare il ruolo, salvo poi essere nominato presidente onorario nel 2016 dal suo successore.

Quali sono i progetti e le idee della FIP? 

“La Federazione, come quando c’ero io alla guida, ma ancor più adesso con Petrucci lavora nel promuovere il basket a livello scolastico, fare formazione agli arbitri, allenatori, collaborare con le squadre di club dal livello più basso ai professionisti. La Federazione raccoglie il frutto del lavoro delle società sportive, quindi collaborare a partire dalla base è fondamentale: più attività giovanile si fa nelle scuole, più si aumentano i numeri, più c’è la possibilità al vertice di ottenere dei giocatori che possono essere utili alle nazionali, giovanili o non. La forza della Federazione è nella formazione”.

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