Protani, presidente LBF: “Mi auguro che questo Governo presti più attenzione allo sport”

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Massimo Protani (@LBF)

A PuntoBasket.it, Massimo Protani presidente della LBF ha parlato della risalita del basket femminile con la collaborazione della FIP

“Meritiamo più attenzione da parte dei media”, è anche tramite la propaganda che la LBF può avere un personale riscatto oltre ai progetti già in campo con Giovanni Petrucci, presidente della FIP. Il basket femminile conta ancora poca rilevanza, ma nel 2023 ci aspettano gli Europei.

Ai microfoni di PuntoBasket.it, il presidente della LBF, Massimo Protani, ha condiviso le sue impressioni sulla stagione appena avviata di A1 con Famila Schio reduce dalla vittoria della Supercoppa Italiana contro la Virtus Bologna: “Ci aspettavamo una finale diversa, ma la mentalità vincente non si crea dall’oggi al domani. Schio ha vinto meritatamente, è entrata col piglio giusto, l’allenatore ha fatto tanto di suo, nessuno dei due roster è completo, ma ho visto un piglio diverso da parte di Schio. L’inizio di stagione è sempre faticoso, ma Schio ha fatto vedere una marcia in più, soprattutto di mentalità. Mi auguro che entrambe le squadre ci diano soddisfazioni in Eurolega, i roster sono importanti”.

Tra novembre 2022 e febbraio 2023, la Nazionale italiana femminile di basket è chiamata alle qualificazioni per gli Europei 2023 in Slovenia e Israele. Che aspettative ha? 

“Abbiamo bisogno, come dice anche il presidente Petrucci, di una Nazionale che vinca. Abbiamo bisogno di salire nel ranking e mi auguro di non aver problemi a qualificarci. So che è un momento particolare, ma il livello dell’Italia si è alzato tantissimo. La differenza la fa giocare anche fuori dal Paese, ci aspettiamo tanto. Una Nazionale che vinca, faccia bene, faccia divertire e che possa essere il vero traino di tutto il movimento”.

Massimo Protani, 6 anni di presidenza della LBF: i risultati ottenuti e progetti in cantiere

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Massimo Protani (@Facebook)

Dal 2016 presidente della Lega Basket Femminile, Massimo Protani ha provato a tirarne le somme: “Parto da un presupposto: per me la pallacanestro è una, maschile o femminile che sia, giochiamo solo con un pallone più piccolo. Indubbiamente dobbiamo fare di più per far conoscere questo fantastico mondo, in questi 6 anni la LBF ha cambiato il passo rispetto al passato: guardandomi alle spalle ho cambiato il mondo, dalle piccole alle grandi cose. Siamo una Lega piccola, non grande come quella femminile del calcio, però abbiamo bisogno di avere maggiore visibilità, attenzione e rispetto da parte dei media. È difficile e costa tanto. Il calcio femminile ha un grande vantaggio: quasi tutte le squadre sono collegate ad una società di Serie A di calcio maschile, da noi ci sono solo tre realtà: Bologna, Venezia e Sassari. Mi auguro che la maschile si avvicini sempre più alla femminile”.

Cosa si può ancora fare?

“Con il presidente della FIP Giovanni Petrucci stiamo lavorando tanto per cercare di coinvolgere maggiormente il basket maschile ad investire in quello femminile. Finora la risposta è stata positiva: Venezia è una garanzia da anni, la Dinamo dopo due anni di salvezza ha fatto una squadra discreta, Bologna ha fatto uno squadrone per vincere il campionato. C’è da considerare che i tempi non sono favorevoli: c’è chi gestisce un palazzetto e si trova dai 50.000 euro ai 250.000 euro di luce da pagare. La ripercussione c’è per tutti. Mi auguro che questo governo abbia più attenzione per lo sport in generale. Il credito d’imposta sulle sponsorizzazioni l’hanno rimesso nel cassetto e senza questo, qual è quel marchio, quella società, che investe nello sport? Avremo sempre meno sponsorizzazioni e sarà sempre più difficile portare avanti questo giocattolo. È un periodo per niente roseo e sono molto preoccupato”.

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